Grand River by Wu Ming

Grand River by Wu Ming

autore:Wu Ming [Ming, Wu]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-17-02043-5
pubblicato: 2007-12-31T16:00:00+00:00


21.

CN Tower

Non so se come dice il dépliant la CN Tower, 553,33 metri (1815 piedi e 5 pollici), sia davvero l'edificio più alto del mondo. Di certo, a Singapore o negli Emirati Arabi stanno costruendo qualcosa di più arrogante, di più smisurato, di più coraggioso e fallico. Io ho sempre contrastato, per quanto mi è possibile, quella che chiamo la «messa in opera» del mondo, l'idea che costruire, edificare, lastricare sia un modo sensato di controllare l'ansia. Ritengo il concetto stesso di città, in un certo senso, antiumano. Con tutto il carico di contraddizioni che questo comporta, perché vivo in città, sono animale urbano, mi sento libero solo lì, oppure in mezzo al deserto, o dove la natura è percepibile come un assoluto, qualcosa di potente, di incontrollabile. Sono queste le situazioni che curano le mie nevrosi. Non credo che vivrei bene in cittadine «a misura d'uomo». Ci ho pure provato, per la verità. Resisto al massimo un mese.

Però so che la città è una forma di aggregazione parassitaria rispetto al territorio. In quest'epoca, credo che il concetto stesso di città andrebbe superato, per il bene di tutti, e intendo di tutti i viventi sul pianeta, presenti e futuri.

Ma l'esperienza percettiva che la CN Tower produce è forte.

Così come le torri gemelle definivano un tempo la skyline di New York, si può dire che la CN Tower svolga la medesima funzione riguardo a quella di Toronto, molto verticale e «americana», specie nella zona di York e in prossimità del Waterfront. Già ai piedi dell'edificio, che è molto vicino allo Spadina Hote si prova una sorta di timore reverenziale. Una freccia bianca svetta contro il cielo azzurro, solcato di nubi. Questo monumento alla modernità trascorsa è stato aperto al pubblico nel 1976, l'anno delle Olimpiadi di Montreal.

Il boom edilizio di Toronto, negli anni Sessanta, aveva trasformato il paesaggio urbano. L'altezza dei nuovi grattacieli disturbava le comunicazioni radio e televisive. Questo è uno dei motivi dell'erezione (mai termine fu più appropriato) dell'edificio. In realtà era un tentativo di dimostrare la forza, la solidità e le capacità di realizzazione dell'industria canadese, in un periodo politicamente travagliato. Di certo, comunque, le antenne poste a 338 metri devono avere risolto i problemi di ricezione.

La struttura è eminentemente turistica. Giunti in cima, la metropoli copre 200° d'orizzonte. Verso sud, il lago Ontario e le isole, verdissime. La sensazione di claustrofobia che provavo a Québec è scomparsa, anche se per salire ho affrontato ascensori incredibilmente affollati.

Sulla piattaforma discoidale che ci ospita, all'ultimo piano, ecco l'inevitabile ristorante girevole. Anche questa, come a Montreal, sembra una cosa dai Quindici, pura nostalgia del futuro. Sono stato preavvertito da una delle receptionist dello Spadina Hotel: la CN Tower vale la pena, but please, evita il ristorante.

Però il contesto attorno alla CN Tower è davvero futuribile, pura esperienza urbana come è difficile provare nel vecchio continente. Sono uscito indenne dal labirinto di negozietti di souvenir all'entrata, divisi per province: di tutto, da trichechi di peluche a totem, a giacche frangiate, che paiono



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